LE CINQUE FASI DEL LUTTO

In settimana ho riguardato Grey’s anatomy e ho rivisto gli ultimi episodi della quinta stagione e le prime puntate della sesta. In questi episodi l’argomento è il lutto e le sue fasi, visto che nell’ultimo episodio della quinta stagione si assiste alla dipartita di uno dei personaggi storici della serie.

Il primo episodio della sesta stagione si apre con la voce fuori campo di Meredith che parla del cordoglio riportando alcune frasi di Elisabeth Kubler-Ross (psichiatra Svizzera, che si è occupata delle reazioni al dolore in pazienti con malattie terminali e non solo).

La dottoressa Kubler-Ross per comprendere l’evoluzione del dolore ha individuato cinque fasi successive a una perdita sia essa fisica che emotiva. Ecco le cinque fasi: la negazione, rabbia, patteggiamento, depressione e infine l’accettazione. Queste cinque fasi non si presentano sempre in ordine, capita che si sovrappongono o si confondono tra loro.

La prima fase, generalmente, è la negazione, cioè tendiamo a negare o rifiutare ciò che è accaduto. Questo diventa, per noi, un meccanismo di difesa che utilizziamo nel momento successivo alla perdita. La rabbia è la prima emozione forte e di solito si manifesta dopo la paura. Di solito quando subiamo un lutto ci poniamo la fatidica domanda: “Perché a me?” come a voler a trovare una spiegazione a ciò che ci è successo. La rabbia, però, investe tutte le nostre relazioni sia affettive che familiari. Questo passaggio è il momento più delicato, perché è proprio durante questa fase che chiediamo aiuto o ci chiudiamo in noi stessi.

La fase del patteggiamento è quella in cui comprendiamo cosa possiamo fare e in quali progetti possiamo investire le nostre speranze. Quando arriviamo a questa fase iniziamo una sorta di negoziazione, così riprendiamo il controllo della nostra vita e cerchiamo di riparare a ciò che non c’è più.

La depressione compare nel momento in cui prendiamo coscienza di ciò che abbiamo subito e dopo la negazione, la rabbia proviamo un senso di vuoto per ciò che abbiamo perso.

Ultima fase è l’accettazione della perdita e della nostra condizione che per molti rappresenta l’inizio di una nuova fase. L’ accettazione del lutto ci permette di continuare la nostra vita portando sia il cambiamento,sia il rinnovamento.

“Dicono che la morte sia più dura per chi sopravvive; è difficile dire addio, a volte è impossibile. Non smetti mai di sentirne la mancanza, è questo che rende le cose difficili. Lasciamo briciole di noi dietro le nostre spalle, piccoli ricordi, una vita intera di memorie, foto, fronzoli. Cose per farci ricordare quando non ci saremo più”

Meredith Grey

4 Risposte a “LE CINQUE FASI DEL LUTTO”

  1. Un attenta riflessione a ciò che prima o poi dobbiamo fare i conti…la morte di un nostro caro che sia un’amica d’infanzia o la nonna che ti accoglieva all’ora di pranzo dopo la scuola o addirittura una madre colei che ti dona la vita ma che non ti insegna a viverla senza lei. Stay strong and never give up.

  2. La morte non si accetta, mai… Che a morire sia un giovane o una persona anziana, è una cosa che va oltre la nostra concezione , il nostro Cervello ci mette tempo ad elaborarla , proprio perché la morte è innaturale. E devo dire che puntate come Grey’s Anatomy ,più volte nell arco degli anni , ci ha messo di fronte alla morte e ogni volta erano fiumi di lacrime per me .
    Comunque continua così, scrivi benissimo 😊

  3. Tutti abbiamo provato questo sentimento..credo…a volte anche solo in modo metaforico….il lutto non è solo dovuto a una perdita fisica infatti… ma anche un allontanamento,una separazione da una persona cara..e tutti hanno un modo proprio per elaborarlo…
    Ma alla fine credo che u passaggi siano quelli obbligatori….Se ne può uscire solo dopo averli elaborati tutti…

  4. Grazie Annalisa per questi spunti di riflessione.
    Sono convinta del fatto che ognuno di noi ha delle risorse a cui attingere per vivere ed attraversare le varie fasi del lutto così dettagliatamente descritte dalla dottoressa Kubler-Ross.
    Non è semplice ma il tempo ci aiuta nell’imparare a convivere con questo dolore.

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